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“E tutta la città mi sembrò bella, coi suoi tetti di ardesia, umidi lucenti: mi parve una città dissepolta dal mare, ancora ricoperta di uno strato d’azzurro…”

Grazia Deledda

Passeggiando tra le vie delle città che sorgono sulla Riviera ligure, potrà saltare all’occhio una particolare pietra dal colore grigio scuro, quasi nero. In particolare, lasciandosi il mare alle spalle, è frequente imbattersi in palazzi liguri che presentano molti elementi realizzati con questo materiale.

Si tratta dell’Ardesia, tra le più importanti pietre naturali utilizzate nella progettazione.

Si hanno testimonianze dell’uso dell’Ardesia molto antiche. La sua estrazione avviene soprattutto nel nord Italia, in particolare nella regione Liguria. Nel Golfo del Tigullio, area compresa tra Sestri Levante e Fontanabuona, si ritiene che il materiale venisse impiegato già duemiladuecento anni fa.

In questa zona infatti l’Ardesia è molto diffusa grazie alle cave presenti nel territorio. Ad esempio nel centro storico di Sestri Levante si può far caso a particolari manufatti: portali riccamente decorati con questa pietra scura che inquadrano le aperture dei palazzi a livello strada. Ancora, alzando lo sguardo, i rivestimenti che proteggono le facciate esposte a nord e i tetti che chiudono i palazzi.

 

Questa pietra infatti viene estratta in Liguria ormai da secoli, soprattutto nella zona tra Chiavari e Lavagna. Un caso?

No, il nome dell’oggetto che ha accompagnato la nostra carriera scolastica è realizzato proprio da una sottile lastra di Ardesia e prende il nome proprio dalla cittadina di Lavagna che fino al secolo scorso era il punto cardine per il suo commercio in Italia.

Il momento di massimo di utilizzo di questo materiale lo riscontriamo in periodo medievale e rinascimentale, oggi si sta riscoprendo il suo uso non solo in ambito architettonico, ma anche come materiale decorativo o per la realizzazione di arredi e oggetti di design.

Queste molteplici proprietà che la caratterizzano la rendono ottima sia a livello progettuale che decorativo.

L’ardesia è una roccia metamorfica di natura sedimentaria grigio-nerastro la cui conformazione si presta alla divisione in lastre (fino a 5 mm di spessore) che risultano essere non solo estremamente versatili, ma anche resistenti.

Prima tra tutte la sua Flissibilità, ovvero come la sua naturale struttura si presti alla divisione in sottili lastre piane con una semplice lama, tecnica chiamata “a spacco”. Ogni singola lama ottenuta non solo è facile da lavorare, ma mantiene le proprietà fondamentali.

Pur essendo smembrata in piani sottili, l’Ardesia risulta molto resistente ad urti, compressione e flessione. Inoltre la sua struttura poco porosa e con un basso coefficiente di dilatabilità le permette di reagire bene anche ad agenti naturali come acqua, fuoco e gelo.

Tali aspetti mettono in chiaro come mai questa pietra si presti a svariati utilizzi, da quelli strutturali a quelli artistici.

Ecco un curioso uso che evidenzia la resistenza e la buona lavorabilità dell’Ardesia: il tavolo da biliardo. Infatti, il panno verde che siamo abituati a vedere nasconde una lastra di Ardesia. Questo risulta essere il materiale migliore allo scopo permettendo di realizzare lastre perfettamente levigate che resistono in modo ottimale agli urti e abbastanza elastiche da permettere il corretto e regolare movimento delle palle.

 

Oggi l’innovazione tecnologica ha permesso di riportare in auge l’utilizzo dell’Ardesia grazie ad uno sviluppo complessivo delle tecniche di lavorazione del materiale: dall’estrazione in cava, al trasporto, alla lavorazione.

La sua resistenza agli agenti naturali non solo giustifica il largo impiego sui tetti, ma ne suggerisce anche l’uso come rivestimento in altre occasioni. In Liguria, come accennato sopra, molti edifici hanno la facciata a Nord rivestiti in Ardesia perché spesso esposta a vento e pioggia. Non solo, la sua impermeabilità la rende ottima anche per canali agricoli, condutture, lavatoi, pozzi, frantoi ecc.

L’ottima risposta della pietra a compressione e flessione la rende adatta alla realizzazione di elementi portanti che possono vantare anche un’intrinseca tenacità a fuoco ed acqua. Tuttavia il suo impiego può facilmente trovare spazio in oggetti di arredo e decori. Le lastre infatti si prestano molto bene alla lavorazione di piccoli elementi anche di alta decorazione.

© photo credit Filodesign

Quest’ultima permette la realizzazione di manufatti tipici, ma anche di nuovi design realizzabili con tecnologie di avanguardia, rese ancora più efficiente grazie a costi e tempi ridotti.

Si è ottenuta infatti una maggiore lavorabilità su due scale. Le nuove tecnologie estrattive permettono si ottenere lastre molto più grandi che rispondono a diverse esigenze di mercato. Le nuove tecniche di lavorazione permettono nel dettaglio la lavorazione di nuovi prodotti difficilmente realizzabili in passato.

La pietra in questo modo trova un largo impiego anche nella progettazione di interni. Il suo particolare colore scuro si sposa con le attuali linee minimal. Il suo aspetto grezzo gioca un contrasto interessante con altri materiali. Infine la possibilità di levigarne la superficie consente inoltre di ottenere un materiale lucido per eleganti finiture.

Le resistenti lastre diventano rivestimenti sia orizzontali che verticali e la loro impermeabilità le rendono adatte anche ad ambienti come bagni e cucine.

In conclusione, l’Ardesia è uno straordinario materiale che finalmente sta riacquistando il valore che merita in molteplici progetti diventando un materiale eternamente attuale.
Una pietra che si impreziosisce ancora di più con le sue origini marine.