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La luce nella composizione di uno spazio è un elemento fondamentale. Permette non solo di enfatizzarne le forme che lo compongono, ma anche di caratterizzarlo con profili molto particolari. Infatti, incanalandola in specifici componenti, la luce diventa essa stessa un materiale malleabile in grado di tracciare dei segni nello spazio.

Infatti, l’uso di queste prorompenti linee di luce può diventare di grande valore nel momento in cui l’elemento luminoso viene impiegato con sapienza.

Molti si sono cimentati nell’uso della moderazione luminosa, a volte definendo delle vere e proprie installazioni. Ad esempio presso il Museo del 900, in Piazza Duomo a Milano, è possibile ammirare la Struttura al Neon per la IX Triennale di Milano (1951) di Lucio Fontana. Un disegno di luce che alleggerisce lo spazio racchiuso dal suo contenitore.

Già in questo articolo abbiamo approfondito come nel mondo dell’arte il neon sia stato utilizzato per amplificare la percezione dello spazio, diventando un nuovo linguaggio sospeso.

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Disegnare lo spazio con segni luminosi permette di accendere un ambiente utilizzando forme non convenzionali, di suggerire nuove interpretazioni accompagnando lo sguardo con tratti sospesi.

Una modellazione di questo tipo può essere realizzata con elementi che si prestano allo scopo.

Infatti a tale scopo abbiamo a disposizione componenti come le strisce LED (Light Emitting Diode), piuttosto che elementi dalle vantaggiose caratteristiche: il neon è un gas nobile che si illumina al passaggio della corrente ed è proprio la sua natura informe che, incanalata appropriatamente, diventa il suo punto di forza.

 

Ecco una domanda interessante:

il potenziale di questi elementi luminosi è solo scenografico, per spazi espositivi o prestigiosi?

Affatto! Questo speciale approccio trova strada anche nel mondo della progettazione più contenuta, diventando parte integrante del design di uno spazio.

© photo credit Kartell

Il progetto del 2011 di Kartell “7 ELECTRIC CHAIRS… AS YOU LIKE IT” in collaborazione con il regista ROBERT WILSON dimostra che il neon può essere modellato e inserito in un complemento di arredo: la sedia.

I sette esemplari, presentati nel 2011 al Teatro alla Scala di Milano, sono sedie composte dal policarbonato che caratterizza la produzione di Kartell. Imprigionati al loro interno i tubi al neon disegnano forme. Basta spegnare la luce per trasformare uno spazio chiuso in una costellazione di forme luminose.

“L’incontro con Bob è avvenuto in occasione del Salone del Mobile 2010, quando è venuto a vedere degli ‘Invisibles’ di Tokujin Yoshioka. Da lì è nata l’idea di usare il policarbonato trasparente per creare una collezione di sedie”.

Claudio Luti, Presidente di Kartell

Le sedie sculture sono state esposte e successivamente vendute tramite gallerie d’arte di Milano e New York.

Se quello visto fino ad ora vi ha affascinato, sarete sicuramente felici di conoscere la nuova collezione lanciata da Flos.

Coordinates è una collezione disegnata da Michael Anastassiades, un designer la cui produzione è caratterizzata da elementi molto rigidi, geometrie che si inseriscono nello spazio con decisione grazie a linee nette e forti.

I componenti di Coordinates sono barre LED che si basano sul concetto di modulo: questo li rende versatili al funzionamento sia singolo che composto a diversi livelli di complessità. La loro struttura in alluminio color champagne e le loro forme slanciate li rendono dei segni tracciati nello spazio che non solo illuminano, ma affascinano con la loro rigorosa eleganza.

“Coordinates è un sistema di illuminazione composto da barre luminose orizzontali e verticali che formano strutture reticolari di varia complessità. Il sistema può essere facilmente adattato a seconda della diversa tipologia e grandezza degli ambienti.
Questo progetto è nato dall’evoluzione di un’importante realizzazione di luci custom installate nella dining room principale dello storico ristorante Four Seasons di New York, riaperto nel 2018 dopo un cambio di sede, con gli interni disegnati dall’architetto paulista Isay Weinfeld.
ln aggiunta alle possibili soluzioni bespoke, la collezione standard di Coordinates offre una serie di configurazioni semplificate di chandelier utilizzabili in qualsiasi contesto.”

–Michael Anastassiades

© photo credit Flos

In conclusione, la luce artificiale è sicuramente un elemento fondamentale nella progettazione. A seconda di come viene impiegata più dare sensazioni diverse a chi vive un ambiente. Incanalarla in elementi modellabili permette di comporre strutture autonome in grado di disegnare forme luminose: la luce invece di illuminare un punto di interesse, diventa lei stessa un componente protagonista.