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Funghi sul soffitto? No, non stiamo parlando di un’infestazione , ma di un esperimento.

Sicuramente avrete visto spesso foto di questi enormi funghi a testa in giù chiusi in una strana stanza. Ma come mai sono stati messi a quel modo?

In questo articolo vi daremo l’anteprima di un viaggio sensoriale!

Ma facciamo un passo indietro, dove ci troviamo?

Fondazione Prada ha inaugurato la sua sede nel 2015. Da allora ha affermato sempre di più il suo ruolo fondamentale nel panorama culturale milanese. Sorta in un nodo periferico della città abbandonato per decenni, osserva ora la rinascita del quartiere Vigentino. Infatti la sua posizione, posta esattamente di fronte all’ex-scalo di Porta Romana, la rende parte di un’aera che sta per tornare a pulsare di nuova linfa vitale! Le categorizzazioni degli spazi che già erano meno nette, diventeranno sempre più relative e in tempi ancora più rapidi.

Raccontare l’operato di Fondazione Prada e le meraviglie che questo complesso contiene è un percorso articolato.

Oggi abbiamo voluto scegliere una delle stanze visitabili permanentemente e farvi fare un viaggio all’ultimo piano dell nuovo edificio: la Torre.

Elemento inaugurato nel 2018 e progettato da OMA, studio del’Architetto olandese Rem Koolahaas.

Le foto di quei funghi che si sono diffuse tantissimo sul web arrivanDo proprio dall’ultima sala in ascesa.

Ma perché questi funghi capovolti? Cosa succede lì dentro?
Ebbene la stanza fa parte di un esperimento percettivo: Synchro System.

L’autore è Carsten Höller, un artista contemporaneo nato a Bruxelles nel 1961.
Lo scopo della sua produzione artistica si basa sullo studio, paragonabile ad una ricerca scientifica, sulle diverse percezioni umane. All’interno delle sue opere lo spettatore diventa oggetto della sperimentazione.

Già in un precedente articolo avevamo incontrato l’artista Belga: in THE FLORENCE EXPERIMENT aveva indagato la connessione tra uomo e piante nello splendido scenario di Palazzo Strozzi a Firenze. QUI trovate l’articolo.

NELLA TORRE Assistiamo ad un vero e proprio allestimento dove la chiusura dello spazio diventa fondamentale per produrre diverse sensazioni nell’utente. L’opera basa la sua esistenza stessa sull’esperienza che il visitatore vive al suo interno!

SALITE LA TORRE, IL VIAGGIO SENSORIALE HA INIZIO

Arrivati al piano, verrete indirizzati nella prima parte di percorso, il Gantenbein Corridor.

Il vostro “villaggio di possibilità” ha inizio. Un corridoio completamente buio vi conduce in un labirintico percorso che agisce direttamente sulla vostra percezione sensoriale. Cosa vi circonda? In che tipo di spazio vi trovate? La durata del tragitto vi è sconosciuta e ciò che è alle vostre spalle è indistinguibile da quello che vi aspetta. L’oscurità lentamente vi disorienta.

Poi, una luce! Il passaggio è repentino e al buio si sostituisce una forte luce artificiale che illumina delle forme note. Grandi funghi rossi vi si palesano.

Però, cosa succede? L’oggetto è familiare, ma completamente decontestualizzato per forma e comportamento! Siete appena entrati nella Upside Down Mushroom Room.

I funghi sono completamente fuori scala, ruotano e pendono direttamente dal soffitto. In realtà, osservando bene, l’intera stanza risulta essere sottosopra.

Idealmente, tuttavia arrivando da un luogo scuro che vi ha totalmente annullato la percezione spaziale potete esserne totalmente sicuri? Chi è sottosopra?

Non a caso la specie che vi trovate davanti è l’Amanita Muscaria, detto anche ovulo malefico. Un fungo che inganna con il suo aspetto appariscente, celando una carne velenosa e allucinogena.

Il disorientamento fisico e mentale è il risultato di questa esperienza.

Sicuramente vi fa riflettere su come lo spazio in cui vi trovate non solo influenza la vostra percezione, ma può addirittura metterla in discussione.

Secondo voi, che genere di sensazioni potrebbe provocarvi attraversare quest’opera? La realtà potrebbe essere anche diversa da quella che vi aspettate.
Se siete curiosi, segnatevi di visitate la torre della Fondazione Prada appena possibile!