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Cosa succederebbe se la luce venisse trattata come l’ingrediente di una pietanza?

Seguendo una ricetta o sperimentando, uno Chef combina insieme ingredienti differenti che dovranno collaborare tra di loro per soddisfare il palato. Allo stesso modo un Designer combina diversi elementi per elaborare un oggetto che risponda ad una necessità.

Due professioni senza dubbio molto simili e guidati dagli stessi valori, dalla stessa dedizione. 

© Artemide

Tramite Artemide, oggi possiamo vedere una collaborazione tra questi mondi grazie a due eccellenze che impreziosiscono il panorama italiano. Seppur lavorando in settori differenti, questi personaggi sono riusciti a trovare un punto di comunicazione tra le loro arti.

D’altronde il Design è capace di esprimersi in diverse forme. Per design infatti intendiamo un processo che va a modellare con estrema precisione una soluzione ad un problema, di qualsiasi natura esso sia. Non ci stupisce che nel caso esplorato oggi, esso sia andato ad usare come elementi principali il cibo e la luce: due materiali estremamente pregiati per i rispettivi settori.

Abbiamo assistito nell’ultimo decennio ad un cambiamento nel ruolo del cibo all’interno delle nostre vite. L’alimentazione non è più solo una necessità, sono entrati in gioco altri aspetti da voler soddisfare.

 Ricercatezza degli ingredienti, materie prime di qualità, uso sapiente delle tecniche: questi aspetti hanno portato la sperimentazione culinaria ad alti livelli che oggi, grazie alla diffusione online, stanno avendo una grade eco. Infatti se prima la cucina ricercata non era a portata di mano, oggi grazie a tutorial e webinar tenuti da grandi chef o semplici appassionati, è facile per chiunque avvicinarsi e conoscere questo mondo. Ecco che l’atto di cucinare diventa speciale anche quando siamo a casa, specialmente se in compagnia. È proprio questo il motore che ha fatto diventare la cucina stessa un ambiente fulcro della casa, come vi abbiamo raccontato anche in questo articolo.

Quindi quale elemento migliore può esserci se non la luce per mettere in risalto i protagonisti della nostra cucina?

© Artemide 

Artemide è tra le aziende più importante nel settore dell’illuminazione. Si avvale di professionisti del settore capaci di progettare con la luce stessa. Uno di questi è il designer Attila Veress, giovane dalla vasta esperienza internazionale e con alle spalle già molte collaborazioni importanti (BMW, 3M, Guzzini, San Pellegrino). Lo vediamo qui in collaborazione con il rinomato chef stellato Davide Oldani, esponente dell’arte culinaria italiana e ideatore della cucina pop.

Nasce dal loro lavoro congiunto Bontà, una lampada da tavolo che accende il cibo.

Attila Veress © Artemide

Davide Oldani © Artemide

Tradizionalmente questi oggetti sono degli spettatori: esterni alla scena illuminano il palcoscenico. Invece in questo caso la specialità della lampada è quella di essere coinvolta direttamente con il cibo stesso.

“Bontà è una lampada portatile che interagisce con gli elementi della tavola”

Presentata nel 2020, è frutto di un accurato studio che permette una simbiosi tra cibo e luce. L’oggetto è composto da più parti, di colori e materiali diversi, che si possono combinare tra di loro. Questo conferisce una divertente dinamicità. L’elemento luminoso è un corpo allungato di vetro bianco opalino. Grazie a questo materiale la luce avvolge gli altri componenti con elegante morbidezza. Le combinazioni avvengono posizionandovi in cima piatti e ciotole in vetro lavorato a mano e colorato (Rosso, Topazio, Turchese, Grigio). Al loro interno trova collocazione il cibo. Grazie al gioco di trasparenze, la luminosità filtra enfatizzandolo. Una simbiosi perfetta.

© Artemide

In questo momento a venire saziata è la vista. Prima ancora che con il palato, si assapora con gli occhi e la luce diventa esso stesso un ingrediente.

La lampada poggia su di una base, su cui eventualmente possono essere posizionati anche gli oggetti colorati. È facile constatare la fattezza del vetro lavorato a mano con estrema precisione da artigiani veneziani. Un led con batteria ricaricabile wireless permette, con un’autonomia di 32 ore, di poter posizionare l’oggetto ovunque. Questo le conferisce un’incredibile flessibilità, sia per uso domestico, sia nell’ottica di un ristorante che è soggetto a continui cambiamenti. Una lampada studiata non solo per appagare i sensi, ma anche per essere innovativa e pratica.

Semplificare è la mia filosofia nella presentazione della tavola. Questa lampada non è un elemento decorativo, svela le sue molteplici funzioni nell’uso: crea atmosfera, sorregge ed esalta il cibo, è aperta ad accogliere diverse forme di contenitore.” Davide Oldani

© Artemide

Bontà, grazie alla tua tecnica e al design funzionale, permette di far convivere due elementi chiave della nostra vita come la luce e il cibo. Meraviglioso.